I microplastici rappresentano una delle più grandi minacce per la salute del nostro ambiente naturale. Queste minuscole particelle di plastica, che misurano meno di 5 millimetri di diametro, si trovano ora diffusamente in tutti gli ecosistemi, dalle profondità oceaniche alle vette delle montagne. La loro pervasività ha suscitato crescente preoccupazione tra gli scienziati e gli ambientalisti.
La fonte dei microplastici è varia: provengono da una serie di fonti, tra cui frammenti di plastica più grandi che si disgregano nel tempo, microperline nei cosmetici e negli articoli per la cura personale, e fibre rilasciate durante il lavaggio di tessuti sintetici. Una volta dispersi nell’ambiente, questi microplastici possono causare una vasta gamma di danni.
Uno degli effetti più preoccupanti dei microplastici è la loro capacità di accumularsi nei tessuti degli organismi viventi. Piccoli pesci, invertebrati marini e persino uccelli e mammiferi possono ingerire involontariamente questi microplastici, con conseguenze potenzialmente gravi per la loro salute e il loro benessere. In alcuni casi, i microplastici possono anche trasportare sostanze chimiche tossiche, come policlorobifenili (PCB) e idrocarburi policiclici aromatici (IPA), che possono bioaccumularsi e biomagnificarsi lungo la catena alimentare.